Il “Festival della Parola” nel meraviglioso luogo degli “Orti di San Giovanni”. L’importanza del Linguaggio.

Locandina Festival della Parola
Fonte: www.ilmattinodiparma.it

Abituati come siamo a definire “culturali” solo gli eventi che riguardano l’arte, la musica, il cinema e il teatro, spesso ci dimentichiamo che “cultura” è anche sinonimo di “linguaggio”: mezzo di espressione e condivisione di quello che pensiamo, dei nostri sentimenti e delle nostre storie, ma anche forma di persuasione, strumento per spiegare (e comprendere) la realtà.

Proprio al linguaggio (e a tutte le sue applicazioni) è dedicato il Festival della Parola, l’evento che si terrà dal 16 al 20 luglio a Parma, presso il Complesso Monumentale di San Giovanni. Il Festival avrà come protagonisti alcuni dei più grandi esponenti del mondo della musica, della scienza, della filosofia, della poesia, del giornalismo, dello sport, che racconteranno le loro storie, le esperienze che li hanno fatti crescere e la loro visione del mondo.

Cerchiamo di introdurne qualcuno.

 

Fonte: www.notizieindiretta.it
Fonte: www.notizieindiretta.it

La rassegna si apre il 16 luglio alle 21:15 con un ospite particolare: l’astronauta Luca Parmitato, che racconterà la sua esperienza di 166 giorni nello spazio. Al suo fianco sarà presente Tito Stagno, storico cronista che raccontò al popolo italiano il primo sbarco sulla Luna. Parmitano, pur essendo pilota di Jet e astronauta, intrattiene un rapporto particolare con il linguaggio: ha un blog in cui racconta le sue esperienze (la lettera alle figlie ha commosso tutti i suoi lettori) ed è un fan dei grandi poeti della tradizione musicale italiana: Dalla, Battisti, De’ Andrè.

La scelta della data per l’incontro non è casuale: il 16 luglio di un esatto anno fa, Parmitano ha rischiato di morire affogato durante una passeggiata spaziale, a causa di un’infiltrazione d’acqua nel casco. In quella situazione a salvarlo furono la lucidità e il sangue freddo che seppe mantenere durante il rientro nella stazione spaziale.

 

Fonte: www.festivaldellaparola.it
Fonte: www.festivaldellaparola.it

Giorgio Terziani, ospite giovedì 17 alle ore 18:00 assieme a Mario Furlan, ha una storia emozionante, fatta di dolore, fallimento, riscatto e successo: nonostante le atroci esperienze in guerra, gli insuccessi in campo lavorativo, il grave incidente che ha rischiato di ridurlo in sedia a rotelle per il resto della sua vita, Giorgio è stato in grado di ripartire dalle sue grandi passioni per lo sviluppo personale e le medicine naturali e costruirsi una carriera di successo, all’insegna dell’aiuto a chi soffre fisicamente.

Oggi Giorgio collabora con Giuseppe Di Fede, direttore dell’Istituto di Medicina biologica di Milano, con il quale ha scritto il libro “Nutraceutica e nutrigenomica”, sulle nuove frontiere dell’alimentazione.

 

Fonte: www.lapersonaggia.blogspot.com
Fonte: www.lapersonaggia.blogspot.com

Nicolai Lilin, ospite sempre il 17 alle 19:30, è romanziere e giornalista di origini sovietiche naturalizzato italiano. Dal 2009 a oggi ha pubblicato quattro romanzi, scrive per l’Espresso e Repubblica, collabora con diversi artisti ed è insegnante di scrittura creativa allo IED di Milano. Educazione siberiana, la sua controversa opera autobiografica d’esordio, è divenuta immediatamente un caso editoriale: mentre Roberto Saviano elogia fin da subito il talento e l’impegno civile di Lilin e il regista Gabriele Salvatores decide di trarre dal romanzo un film, sono in molti a mettere in dubbio l’autenticità delle vicende narrate.

Al di là delle polemiche sulla figura di Lilin, la personalità è senza dubbio affascinante, se non altro per la visione del mondo (più o meno condivisibile) che traspare dai suoi romanzi: un mondo che costringe ad essere ciò che non si vuole, in cui gli “onesti” sono obbligati a essere anche “criminali” per poter sopravvivere.

 

I prestigiosi ospiti della terza giornata saranno invece Umberto Galimberti, uno dei nostri massimi filosofi contemporanei, e Giacomo Rizzolatti, coordinatore del gruppo di neuroscienziati che nel 1992 scoprì i neuroni-specchio.

Umberto Galimberti al Festival della Parola
Fonte: www.ilgiornaledivicenza.it

Sul pensiero di Galimberti, ci sarebbe davvero molto da raccontare: le sue teorie circa la natura umana e le derive della società contemporanea sono molto affascinanti. Secondo Galimberti l’uomo non è un essere governato dagli istinti come tutti gli altri animali, in quanto l’istinto è un impulso rigido, a cui l’animale deve necessariamente piegarsi, mente ogni stimolo umano (anche quello sessuale) può essere controllato. Dunque l’uomo è l’unico essere vivente che ha la completa padronanza del suo destino. E il destino dell’uomo oggi sta sempre più scivolando verso una deriva, una condizione in cui non è lui a padroneggiare, gestire la tecnica per i suoi scopi, ma è la tecnica a sovrastare e a servirsi di lui. La tecnica da mezzo è divenuta “scopo” ultimo di ogni azione umana e ciò, secondo Galimberti, è la causa di tutti i disagi e le sofferenze dell’umanità.

Il neurologo Giacomo Rizzolatti, da poco insignito del premio “Brain”, è famoso per aver diretto, proprio nell’università di Parma, le sperimentazioni che hanno condotto alla scoperta dei neuroni specchio. Secondo il neuroscienziato indiano Ramachandran si tratta di una scoperta che assumerà, in ambito psicologico, la stessa importanza di quella del DNA in ambito biologico (e in questo articolo ne spiega le ragioni). Ma come è avvenuta la scoperta? Studiando le reazioni nervose dei macachi, il gruppo di scienziati di Parma ha capito che alcuni neuroni, tradizionalmente deputati a funzioni motorie, si attivavano anche quando l’animale osservava compiere un gesto; in pratica nel suo cervello avveniva una simulazione dell’azione, sebbene egli non la stesse effettivamente compiendo. Estendendo lo studio agli umani, si è giunti alla conclusione che questo meccanismo coinvolge anche l’esperienza emotiva: quando un individuo osserva una persona che ride o che si rattrista, automaticamente il nostro sistema “mente-corpo” si predispone a riprodurre quello stato d’animo. Ciò conferisce in pratica una giustificazione neurobiologica all’empatia. Sempre Ramachandran ha scritto un saggio sull’importanza che può assumere una simile scoperta se applicata agli studi dell’imitazione e del linguaggio.

 

Giacomo Rizzolatti al Festival della Parola
Il Prof. Giacomo Rizzolatti                       Fonte: www.luzphoto.com

Tornando al Festival, sarà interessante scoprire in che modo i due ospiti si confronteranno sul tema del linguaggio, soprattutto alla luce della natura multidisciplinare delle scienze neurocognitive e dell’ interesse comune dei due studiosi per la psicologia. C’è una notevole differenza di visione infatti sul modo in cui i due studiosi interpretano la cultura, e con essa il linguaggio: per Galimberti si tratta di un espediente tramite il quale l’uomo sopperisce alla sua “inferiorità biologica”, data dal fatto di non possedere istinti; dalle tesi di Rizzolatti invece si deduce che la cultura, che è in sostanza la capacità dell’uomo di evolversi imitando attività complesse, sia proprio una conseguenza dello sviluppo dei neuroni specchio. Assisteremo in questa serata ad un bel dialogo tra una mentalità umanista e una mentalità scientifica, dove entrambi hanno fatto del loro metodo la loro passione di vita.

 

La quarta giornata del Festival sarà interamente dedicata alla satira e ai nuovi media: tra gli ospiti ci saranno infatti Carlotta Ferlito, una ginnasta italiana dallo straordinario palmarès che ha molto seguito anche in Twitter; Lia Celi e Luca Bottura, due scrittori e giornalisti che hanno trovato nei social network un ottimo strumento per diffondere la loro satira; infine Andrea Scanzi, giornalista del Fatto Quotidiano.

 

Andrea Scanzi al Festival della Parola
Fonte: www.lolingtonpost.it

Quest’ultimo in particolare sta attraversando un periodo di straordinaria notorietà: approdato al Fatto Quotidiano dopo varie collaborazioni (Il Mucchio Selvaggio, Il Riformista, Il manifesto, L’Espresso e Panorama), è celebre nel mondo dello spettacolo per i toni polemici e provocatori di cui si serve durante i dibattiti (ricordiamo il battibecco con Alessandra Mussolini durante il talk show di approfondimento L’aria che tira). Si interessa di politica, attualità, costume, musica, vino e sport. Oltre alla sua attività di giornalista, ha scritto libri e spettacoli teatrali e nel marzo 2013 ha esordito come conduttore televisivo. Proprio alla riproposizione del suo spettacolo di maggior successo (intitolato “Gaber se fosse Gaber”) è dedicato l’incontro di venerdì alle 21:15. A proposito di Giorgio Gaber, Scanzi in un’intervista ammette che, assieme a Pasolini, è il personaggio che più lo ha influenzato, definendolo come

“la figura critica e scomoda, che insegue il cortocircuito per costringere lo spettatore a riflettere”

 

 

Il filo conduttore dell’ultima giornata di Festival sarà la narrazione, in prosa e in versi: reportage, cronaca, racconti di viaggi, poesie sulla crescita. Gli ospiti sono tutti giornalisti, reporter, scrittori itineranti, poeti. Si parte con Guido Conti e Roberto Napoletano, il primo scrittore e giornalista di Parma, il secondo direttore de Il Sole 24Ore, entrambi accomunati dalla passione per i territori e le storie dell’Italia di oggi. A seguire, Attilio Bolzoni e Pierluigi Senatore parleranno delle loro inchieste riguardanti l’apparato mafioso siciliano e i paesi del Terzo Mondo. A concludere la rassegna, alle 21:15 la poetessa e drammaturga Mariangela Gualtieri presenta “Le giovani parole”, uno spettacolo-dialogo ricco di contaminazioni tra poesia, musica, recitazione e vocalità.

 

Mariangela Gualtieri al Festival della Parola di Parma
Fonte: www.michelegambini.it

Mariangela Gualtieri è la fondatrice, assieme al regista Cesare Ronconi, del Teatro Valdoca, un collettivo teatrale nato alla fine degli anni Ottanta i cui spettacoli assumono la forma di eventi carichi di ritualità, in cui l’attore diviene corpo danzante, la parola verso poetico, e la musica dal vivo elemento centrale della performance. La “poesia” della Gualtieri si dice cristallina, aggraziata, attenta ad ascoltare (e rispettare) ogni vibrazione dell’animo umano. Ogni sua composizione nasce dalla volontà di attualizzare la poesia del passato, di renderla comprensibile agli uomini e alle donne di oggi, sebbene sia forte in lei la convinzione che ogni nuova conoscenza costituisca, in realtà, un rifiuto della propria anima irrazionale, che invece andrebbe accolta. Ed ecco quindi che la sua poesia diviene spoliazione, sottrazione, silenzio, ammissione di “non sapere”, tentativo di far emergere la parte irrazionale di sé, che è forse quella in cui risiede la verità. Fondendosi con vocalità, espressività e musica, le sue performance recitative divengono “rito sonoro”, suscitando in ogni occasione l’intensa partecipazione emotiva.

 

 

Il Festival della Parola è promosso dalla neonata Associazione Rinascimento 2.0, il cui obiettivo è promuovere a Parma iniziative di alto profilo legate alle sette arti, valorizzando le risorse della città e arricchendone l’offerta culturale. Oltre al Festival della Parola, l’associazione ha in cantiere per il 2014 numerosi altri eventi di carattere musicale, letterario, sportivo e fotografico, la cui partecipazione è gratuita previa iscrizione.

 

 

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